“La famiglia nell’era digitale” Ferrigni al convegno presso la Camera dei Deputati
LA FAMIGLIA NELL'ERA DIGITALE
il convegno alla camera dei deputati il 10 aprile 2019
Sabato 6 aprile il sociologo Nicola Ferrigni è stato ospite di La7 nel corso dell’approfondimento giornalistico quotidiano di «Omnibus».
Nel corso della trasmissione Ferrigni ha preso parola sui temi al centro dell’agenda politica ed economica. Tra tutti, in particolare modo, gli aspetti legati alle esigenze del mercato del lavoro, alla riforma dei Centri per l’Impiego e al Reddito di Cittadinanza. Ospiti di Frediano Finucci l’economista Brunello Rosa, il presidente di Assoconsult-Confindustria Marco Valerio Morelli e i giornalisti Francesco Bonazzi e Ferruccio De Bortoli.
Nicola Ferrigni è così intervenuto nel dibattito sul Reddito di Cittadinanza, ponendo particolare enfasi sulla figura del Navigator:
«Credo che il Navigator sia una figura strategica in grado di favorire la realizzazione del Reddito di Cittadinanza e nello specifico del Patto di inserimento lavorativo. Sarà una sorta di “orientatore” che dovrà affiancare il lavoro degli addetti nei Centri per l’Impiego, da anni in fase di “stallo”. In questo ultimo decennio si è persa di vista quella che è la domanda rispetto all’offerta nella maggior parte dei settori professionali. Molto spesso, infatti, non si è stati al passo con i cambiamenti repentini che hanno interessato il mercato del lavoro. Io credo che la figura del Navigator rappresenterà positivamente uno shock culturale in grado di sostenere i Centri per l’Impiego che hanno svolto, fino a questo momento, una funzione prettamente burocratica. È necessario intervenire urgentemente sulla formazione – a partire in primis dalla scuola – per ridurre quel gap attuale tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e la proposta offerta attualmente.»
Il Reddito di Cittadinanza spiegato da Mimmo Parisi: è questo il titolo dell’incontro che si è tenuto a Ostuni organizzato dall’Onorevole Valentina Palmisano, Deputata del Movimento 5 Stelle, e che ha visto relatori il prof. Domenico Parisi, Presidente di Anpal, il sociologo Nicola Ferrigni e il dott. Paolo Zizzi. L’evento è stato moderato da Domenico Pecere. Un incontro assolutamente singolare, che ha visto il prof. Parisi, sociologo e docente universitario al Mississipi State University di Stakerville, nonché Neopresidente di ANPAL (Agenzia Nazionale per il Lavoro), tornare a Ostuni, nella propria città natale, per mettere a fattor comune la propria esperienza sul tema del Reddito di Cittadinanza.
Prima dell’evento, il Presidente ANPAL aveva dichiarato alla stampa: «Credo nei miracoli e spero di poter ripetere in Italia il miracolo del Mississippi. Il reddito non è un beneficio incondizionato, ma solo uno strumento necessario per consentire di entrare in un percorso di occupabilità». Ed è proprio per la sua indiscussa competenza su questi temi, che il Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha chiamato il prof. Parisi a ricoprire il ruolo di Presidente ANPAL, affidandogli in particolare la riorganizzazione degli Uffici dei Centri per l’Impiego in Italia e l’attuazione del Reddito di Cittadinanza.
I lavori del convegno sono stati aperti dall’on.le Valentina Palmisano, la quale ha definito il Reddito di Cittadinanza come «il più grande investimento umano» e ha quindi illustrato i punti principali della manovra.
Il microfono è dunque passato al prof. Domenico Parisi, il quale a sua volta ha definito il Reddito di Cittadinanza come la più grande rivoluzione, «una misura a garanzia della dignità di tutti i cittadini italiani». Nel suo intervento, il Presidente di Anpal ha altresì ricordato il ruolo del navigator, cui spetta un «compito di fondamentale rilevanza: guida il disoccupato verso un nuovo impiego, aiutandolo a non subire la pesante complessità che spesso questo processo implica». Un richiamo viene fatto da Parisi anche per quanto concerne l’occupabilità: «la continuità di lavoro, non più legata alla stabilità del lavoro, ma alla stabilità del mercato del lavoro».
Il sociologo Nicola Ferrigni, Professore Associato di Sociologia nonché autore del volume “REDDITANZA, il Reddito di Cittadinanza raccontato dai giornali e percepito dai cittadini” (Gangemi editore, 2017) è intervenuto sul tema rimarcando come il Reddito di Cittadinanza rappresenti innanzitutto una rivoluzione culturale per il nostro Paese, che nel corso degli anni ha registrato una sempre più profonda frattura tra cittadini e Stato, al punto tale che quest’ultimo è spesso stato percepito come un “nemico” da cui difendersi.
Ferrigni ha messo altresì in luce come nell’ultimo decennio ci sia stato un repentino cambiamento nel mondo del lavoro, che ha colto impreparati i diversi “attori” a vario titolo coinvolti nell’intercettare i cambiamenti in corso e di conseguenza a non favorire il giusto equilibrio tra domanda e offerta di lavoro. A cominciare, naturalmente, dall’universo della formazione, che negli ultimi anni ha favorito l’accumulo “quantitativo” di molti titoli a discapito di una reale percezione delle sfide lanciate dal mondo del lavoro.
In questo scenario particolarmente fuorisync, ha concluso Ferrigni, un contributo importante alla ripresa potrà venire dal rinnovamento dei Centri per l’Impiego che, favorendo la rinascita di una nuova cultura del lavoro, potranno svolgere un ruolo fondamentale nel processo di riavvicinamento dei cittadini allo Stato. «Si tratta di una grande responsabilità», ha rimarcato Ferrigni, «ma ho grande fiducia nella competenza, nell’esperienza e nella sensibilità di Domenico Parisi che, come presidente di Anpal, svolgerà un ruolo cruciale in questo snodo fondamentale per la nostra società».
Giovedì 4 aprile, nella prestigiosa cornice di Palazzo Santa Chiara, si è tenuta la conferenza di presentazione del progetto “L’altra metà del calcio”. Il progetto è stato finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Inoltre, promosso dall’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza Asilo Savoia, vede la partecipazione di Link LAB, il Laboratorio di Ricerca Sociale della Link Campus University diretto dal sociologo Nicola Ferrigni, la «Gazzetta Regionale» e Telefono Rosa.
Il progetto nasce dall’esigenza di sensibilizzare e informare i più giovani sul tema della violenza e degli stereotipi di genere. “L’altra metà del calcio”, infatti, vuole contrastare ogni tipo di violenza di genere al fine di garantire pari opportunità, a partire dal mondo sportivo. In tal senso, coinvolge in modo originale e innovativo il settore del calcio dilettantistico giovanile e scolastico. La scelta è ricaduta su questo settore proprio perché, purtroppo, il calcio è ancora uno degli ambienti sociali in cui il seme del maschilismo è maggiormente diffuso. “L’altra metà del calcio” si propone quindi di abbattere le ancora numerose barriere simboliche che caratterizzano lo sport al femminile. Inoltre, si propone di promuovere una campagna informativa sui temi degli stereotipi di genere, la discriminazione e la violenza.
Il progetto prevede l’introduzione di un corso dedicato alla formazione del “diversity sport manager”, una figura in grado di lavorare al fianco della società sportiva per promuovere l’inclusione e contrastare le discriminazioni di genere.
Durante la presentazione del progetto è intervenuto il sociologo e direttore di Link LAB Nicola Ferrigni per presentare le modalità del corso di formazione. Queste le dichiarazioni:
«Il corso è stato pensato e progettato con l’obiettivo di favorire la crescita culturale oltre che professionale dei partecipanti, per poter finalmente garantire pari opportunità nello sport, ma anche in tutti gli aspetti della vita. La ricchezza e l’innovazione di questo corso consiste nel declinare e analizzare il concetto di discriminazione di genere in tutti i settori. Il corso partirà lunedì prossimo (8 aaprile) e si svilupperà in 2 sessioni, una con delle lezioni frontali e l’altra, davvero molto importante, con dei laboratori esperienziali».
Alla conferenza stampa di apertura sono intervenuti il Presidente dell’Asilo Savoia Massimiliano Monnanni, l’Assessore allo Sport di Roma Capitale Daniele Frongia, la Presidente del Telefono Rosa Gabriella Garnieri Moscatelli e il direttore commerciale della «Gazzetta Regionale» Tommaso Rossini.
Verrà presentato giovedì 4 aprile alle ore 10.30, nella prestigiosa cornice di Palazzo Santa Chiara, il progetto “L’altra metà del calcio”.
Il progetto è stato finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e vede tra i partecipanti Link LAB, il Laboratorio di Ricerca Sociale della Link Campus University, diretto dal sociologo Nicola Ferrigni.
Il progetto si propone di sensibilizzare le generazioni più giovani grazie anche all’inserimento, all’interno dell’organigramma della propria squadra, della figura del “diversity sport manager”.
Alla formazione provvederà un apposito corso ideato e gestito da Link LAB. Il corso ha l’obiettivo di formare un professionista in grado di promuovere l’inclusione, mediante progetti e strategie volti al contrasto e al superamento della discriminazione, della violenza e degli stereotipi di genere. Il “diversity sport manager” sarà una figura in grado di lavorare al fianco della società sportiva enfatizzando il concetto di “differenze” intese come “patrimonio”. Grazie alla sua mediazione potranno migliorare le performance della collettività tramite la valorizzazione delle capacità delle singole persone.
Il corso è strutturato in 3 moduli formativi che prevedono attività di formazione organizzate in 2 sessioni giornaliere, alternando lezioni frontali con laboratori volti a sviluppare creatività, flessibilità e curiosità. Per esempio, il laboratorio “Design Thinking Workshops (against violence)” contempla una serie di attività dedicate alle tematiche della violenza di genere, del bullismo e del cyberbullismo. Il laboratorio denominato “Empaty Lab” cercherà, invece, di sviluppare la consapevolezza rispetto a processi e dinamiche connessi a discriminazioni e violenze.
“Il Pallone d’Italia” rimbalza a Reggio Calabria: dopo Torino, Milano, Perugia e Napoli, lunedì 18 marzo si è svolto in Calabria il 5° appuntamento del progetto. Una giornata di confronto con i club, le istituzioni e le forze dell’ordine attive sul territorio. Al centro del dibattito lo sport e la riscoperta dei suoi veri valori.
In tale occasione il sociologo Nicola Ferrigni è intervenuto sul tema del Supporter Liaison Officer (SLO), individuato come figura di mediazione tra le società sportive e i supporters. È intervenuto poi sulla necessità di un dialogo autentico tra queste due realtà. Infatti, un modello di confronto solo apparente e mai ufficiale tra club e tifosi, ha generato illazioni tendenti al negativo e alla mancanza di fiducia. «Da questo punto di vista – ha affermato infatti Ferrigni – lo SLO oggi può rappresentare davvero un cambiamento poiché rappresenta la vivacità culturale del nostro calcio. Un calcio che non è indoor, ma è europeo, è un calcio come espressione dell’italianità, è il calcio come emblema culturale di un Paese».
Dunque un ruolo importante che oltre a costruire e rafforzare il dialogo con i tifosi e il loro coinvolgimento, agisce in particolare sulla relazione fiduciaria, attivando processi di rappresentanza all’interno di una cornice che va oltre lo spazio fisico dello stadio.
Inoltre riguardo ai benefici che derivano dall’introduzione dello SLO, questi possono essere distinti in due categorie:«Da una parte – ha precisato Ferrigni – ci sono quei benefici che possiamo definire come “intangibili”, che sono conseguenza diretta dei compiti dello SLO, quale la maggiore trasparenza nella comunicazione e le migliori relazioni tra club, tifosi e autorità di pubblica sicurezza; maggiori informazioni su opinioni e bisogni dei tifosi; migliore atmosfera dentro e fuori lo stadio; migliore gestione dei conflitti; maggiore prevenzione degli episodi violenti; migliore immagine e reputazione dei club (con relativi effetti economici). Accanto a questi benefici, ve ne sono anche degli altri ben più “tangibili”, al cui interno rientrano un potenziale incremento delle presenze allo stadio, un maggior numero di biglietti/abbonamenti venduti, maggiori entrate derivanti dal merchandising, infine un incremento di valore del prodotto televisivo».
Nel corso del confronto sono intervenuti sui temi dell’istituto del gradimento, dello stadio e della partita, anche il Presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive, Daniela Stradiotto e il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. Hanno arricchito la giornata anche le testimonianze del Questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, e del Questore di Catania Alberto Francini.
“Il Pallone d’Italia”, evento promosso dalla Lega del Calcio Professionistico con la collaborazione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e la partecipazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, è un progetto finalizzato a promuovere il confronto tra le Istituzioni della pubblica sicurezza e il mondo sportivo nella governance degli eventi calcistici, nell’ottica di favorire una sempre maggiore partecipazione e coinvolgimento delle società sportive anche nella gestione della sicurezza.
Il prossimo e ultimo appuntamento de “Il Pallone d’Italia” è previsto per il 25 marzo a Bologna.