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Nicola Ferrigni

#MOVIDA SELVAGGIA FERRIGNI SU «IL GIORNALE DI SICILIA»

da Nicola Ferrigni | Nov 18, 2019 | Giovani, Interviste, News, Uncategorized

#MOVIDA SELVAGGIA: FERRIGNI SU « IL GIORNALE DI SICILIA »

#violenza per colmare #apatia l'intervista a nicola ferrigni

Lunedì 18 novembre il «Giornale di Sicilia» pubblica una intervista al sociologo Nicola Ferrigni. Molteplici e diversi i temi spinosi su cui verte l’intervista del giornalista Andrea D’Orazio, e che coinvolgono l’universo giovanile quali droga, alcool, mancanza di punti di riferimento e apatia. Una serie di cause che troppo spesso porta i ragazzi di oggi a colmare il proprio vuoto interiore attraverso il ricorso alla #violenza e alla #movida selvaggia.

In quest’ultimi giorni, la Sicilia è stata infatti scenario di un weekend di follia. A Pozzallo, cittadina della provincia di Ragusa, un giovane è stato aggredito ferocemente nel bar del centro storico, quindi insultato per la propria omosessualità. La gravità dell’episodio ha richiamato l’attenzione di Cristian Calvario, presidente dell’Arcigay di Ragusa e del sindaco Roberto Ammatuna che ha auspicato al più presto la risoluzione del caso. Nelle ultime settimane, inoltre, a seguito di numerosi episodi di violenza era stato necessario l’intervento del prefetto e del questore di Agrigento, rispettivamente Dario Caputo e Rosa Maria Iraci.

Il sociologo Nicola Ferrigni parla nell’articolo di un «fenomeno sempre più diffuso nella movida notturna, dalle piccole alle grandi città. Per fare solo un esempio, nella Capitale – aggiunge – dove fra poche ore firmerò un nuovo protocollo di intesa sul tema in Questura, è ormai consuetudine darsi appuntamento fuori dai locali per picchiarsi».

Il professor Ferrigni spiega come oggi le nuove generazioni non abbiano più timore delle conseguenze delle proprie azioni. Si è allentato, infatti, «il timore nei confronti delle Istituzioni, specialmente verso la famiglia, intesa nella sua funzione sociale, come nucleo di riferimento e orientamento. Inoltre – continua Nicola Ferrigni – è aumentato l’uso di alcol e stupefacenti, che alterano inevitabilmente la percezione e la coscienza del comportamento».

Oggi «non c’è più una motivazione scatenante: mentre un tempo la rissa in strada era accesa da un’offesa, da una provocazione o dalla gelosia, adesso è fine a se stessa, è diventata una forma di passatempo che completa la serata. La cartina di tornasole di questa trasformazione della violenza è il #knockoutgame la moda di prendere a pugni in testa uno sconosciuto per strada e poi scappare per puro “divertimento”: un fenomeno che sta prendendo piede anche in Italia», conclude il sociologo Ferrigni.

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ARTICOLO

#LAVORO #PRECARIATO FERRIGNI OSPITE a «TAGADÀ – LA7»

da Nicola Ferrigni | Nov 14, 2019 | Interviste, Società, Uncategorized, Video, Welfare

#LAVORO #PRECARIATO FERRIGNI OSPITE A «TAGADÀ – LA7»

intercettare nuove forme di contratto? nicola ferrigni a «tagadà – La7»

Nicola Ferrigni, professore associato di Sociologia generale alla Link Campus University e direttore di Link LAB, il Laboratorio di Ricerca Sociale di Ateneo, è intervenuto negli studi di «Tagadà – La7», il programma pomeridiano condotto da Tiziana Panella.

Con lui, ospiti in studio Tiziano Treu presidente del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) Marta Fana giornalista de Il Fatto Quotidiano, Elisa Serafini fondatrice del Forum Economia Innovazione.

Nel corso del suo intervento, il prof. Ferrigni, esperto di politiche sociali e del lavoro, ha spiegato come ad oggi sia necessario diffondere e ripartire il lavoro rispetto a nuove forme. Infatti, «se continuiamo a utilizzare le forme di contratto nella dicotomia che contraddistingue l’approccio italiano, ossia differenziando tra lavoratori autonomi e lavoratori subordinati, non ne usciremo mai – ha sottolineato il sociologo Nicola Ferrigni, aggiungendo – il lavoro che cresce non è né autonomo né dipendente!»

«Polarizzare il pensiero fra lavoro autonomo vs lavoro subordinato oramai non ha più senso. Bisogna pensare ad una categoria nuova, a un contratto nuovo, perché» ha concluso Nicola Ferrigni «il vero problema è questo: al di là dell’occupazione e delle tutele che ci sono, dobbiamo individuare di quale lavoro parliamo».

#ITALIA5STELLE NICOLA FERRIGNI OSPITE A «OMNIBUS»

da Nicola Ferrigni | Ott 22, 2019 | Interviste, Video

#ITALIA5STELLE FERRIGNI OSPITE A «OMNIBUS»

nicola ferrigni da Napoli su #italia5stelle

Nicola Ferrigni, professore associato di Sociologia alla Link Campus University e direttore di Link LAB, il Laboratorio di Ricerca Sociale di Ateneo, è stato ospite della trasmissione Omnibus su La7 dedicata a #Italia5Stelle, la due giorni tenutasi a Napoli il 12-13 ottobre scorsi.

Nella puntata, condotta da Edgardo Gulotta, erano presenti in studio con il sociologo Ferrigni la giornalista de La Verità, Maria Elena Capitanio, il politologo Alessandro Campi, Peppino Caldarola della Fondazione Leonardo e il direttore de Gli Stati Generali, Jacopo Tondelli.

Il professor Ferrigni, nel corso del suo intervento, ha commentato l’evoluzione del MoVimento 5 Stelle all’interno del sistema sociale e culturale italiano, definendolo motrice di cambiamento che gli altri partiti seguono come vagoni. Ferrigni si è soffermato anche sulle dichiarazioni dei leader politici presenti alla due giorni, il Premier Giuseppe Conte, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, Beppe Grillo.

La nuova sfida per il M5S, ha dichiarato il sociologo, sarà quella di intercettare le preferenze dei giovanissimi e il loro entusiasmo rivolto ai grandi temi come l’ambiente, l’istruzione e l’innovazione. Si pensi, ad esempio, al grande coinvolgimento che hanno visto i #FridaysForFuture: più di un milione di ragazzi scesi in oltre 180 piazze italiane.

#NATALITÀ IN CALO FERRIGNI OSPITE A «UNOMATTINA»

da Nicola Ferrigni | Ott 22, 2019 | Interviste, Video, Welfare

#NATALITÀ IN CALO FERRIGNI OSPITE A «UNOMATTINA»

#donna #lavoro e costo dei #figli ferrigni a «unomattina»

Nicola Ferrigni, professore associato di Sociologia alla Link Campus University e direttore di Link LAB, il Laboratorio di Ricerca Sociale di Ateneo, è stato ospite a Uno Mattina, lo storico contenitore della mattina di Rai1.

Nella società odierna quanto costa crescere un figlio? Diventa sempre più un lusso per pochi? Su questo e altri interrogativi è intervenuto il professor Ferrigni, commentando in particolare l’ultima indagine di Federconsumatori, che stima una spesa media pari a 173.560 euro, a famiglia, per crescere un figlio dalla nascita al compimento dei 18 anni.

Secondo il sociologo Ferrigni, le cause di questo fenomeno sono sia economiche che sociali. C’è, infatti, una relazione fra l’autonomia economica e la possibilità di avere figli: i giovani entrano sempre più tardi nel mercato del lavoro, tendono a procrastinare gli eventi della vita, sposandosi ad esempio in età avanzata. Ferrigni, inoltre, sottolinea come la maternità sia considerata come un costo dal datore di lavoro e troppe lavoratrici madri lascino il loro posto dopo la nascita del primo figlio.

Da questo punto di vista, il nostro risulta essere un paese arretrato che ha guardato (e probabilmente ancora guarda) l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro con timidezza e diffidenza. Anche per questo, conclude il sociologo Ferrigni, diventano centrali le misure che concilino il lavoro e la famiglia per le donne come, ad esempio, orari più flessibili, misure di sostegno e permessi speciali.

#MATERNITÀ E #LAVORO FERRIGNI OSPITE A «UNOMATTINA»

da Nicola Ferrigni | Ott 16, 2019 | Evidenza, Interviste, Video, Welfare

#MATERNITÀ E #LAVORO FERRIGNI OSPITE A «UNOMATTINA»

nel #lavoro la #donna è penalizzata? ferrigni ne parla a «unomattina»

Nicola Ferrigni, professore associato di Sociologia alla Link Campus University e direttore di Link LAB, il Laboratorio di Ricerca Sociale di Ateneo, è stato ospite a Uno Mattina, lo storico contenitore della mattina di Rai1.

Secondo gli ultimi dati Istat, in Italia soltanto 1 #donna su 2 lavora: uno dei dati più bassi europei. Il sociologo Ferrigni, esperto di politiche del lavoro e del welfare, ha ribadito come questo sia indice di arretratezza culturale del nostro Paese, dove l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro è stato visto, fino a pochi anni fa, con una “timida diffidenza”.

La maternità infatti, ha sottolineato il professor Ferrigni, è ancora vista e subìta come un costo da parte del datore di lavoro. Molto spesso accade qualcosa che ha dell’incredibile: insieme alla lettera di assunzione le neo lavoratrici sono costrette a firmare anche la lettera di dimissioni in bianco! Si tratta di dimissioni involontarie, non una scelta vera dunque ma una scelta forzata.

Questo è un fatto molto grave, che incide pesantemente sulla maternità e spinge molte donne, sempre più in difficoltà a conciliare i tempi del lavoro da quelli della vita privata, a lasciare la propria occupazione dopo la nascita del primo figlio. Per questo, ha concluso Ferrigni, in Italia diventa necessario puntare su misure che possano conciliare lavoro e famiglia: orari più flessibili, servizi di sostegno e permessi speciali.

FERRIGNI A «SIAMO NOI» SU DONNE E LAVORO

da Nicola Ferrigni | Ott 16, 2019 | Interviste, Società, Video, Welfare

#MATERNITÀ: UN LUSSO SUL LAVORO?

nicola ferrigni ospite a «siamo noi»

Nicola Ferrigni, professore associato di Sociologia alla Link Campus University di Roma e direttore di Link LAB, il Laboratorio di Ricerca Sociale di Ateneo, è intervenuto, giovedì 10 ottobre, alla trasmissione «Siamo Noi», su TV2000, condotta da Gabriella Facondo e Massimiliano Niccoli. In studio, con lui, la giornalista Paola Setti, la Coordinatrice Nazionale Donne CISL, Liliana Ocmin e l’imprenditore Christian Bracich.

“Donne e lavoro” è un tema particolarmente interessante e assolutamente centrale per riflettere sulle urgenze del Paese. Si pensi infatti che, secondo l’Istat, soltanto il 56,2% delle donne partecipa al mercato del lavoro e il tasso di occupazione femminile non supera il 50%. Si tratta dei valori più bassi, insieme a quelli della Grecia, tra i paesi dell’Unione europea dove il tasso di attività è pari al 68,3% e quello di occupazione al 63,4%.

Troppo spesso le donne devono scegliere se stare a casa con i propri figli o lavorare. Come ha spiegato il professor Ferrigni durante il suo intervento, si tratta di un problema culturale: «la questione della maternità che costringe le donne a rimanere fra le mura domestiche ha radici profonde in un ventennio, un trentennio fa e la riscontriamo in dati che ancora oggi gridano vendetta. Per questo è necessaria l’adozione di politiche familiari a favore delle donne e del mercato del lavoro femminile».

VOTO AI SEDICENNI: NICOLA FERRIGNI PER «VANITY FAIR»

da Nicola Ferrigni | Ott 10, 2019 | Giovani, Interviste, News

I #16enni SONO SOCIAL, CURIOSI E VANNO IN FONDO ALLE QUESTIONI

nicola ferrigni intervistato per «vanity fair»

Negli ultimi giorni il dibattito politico e istituzionale si è concentrato sempre più sulla proposta, sostenuta dalla maggioranza di Governo, di estendere il diritto di voto ai #sedicenni. Non sarebbe una novità assoluta: nel mondo già diversi Paesi hanno deciso di abbassare l’età minima per recarsi alle urne. In Europa, ad esempio, i sedicenni e i diciassettenni austriaci, greci e maltesi possono votare alle elezioni nazionali. Fra i Paesi extraeuropei che permettono agli under 18 di esercitare il proprio diritto di voto ci sono Brasile, Argentina, Nicaragua, Indonesia, Corea del Nord e Timor Est.

Nicola Ferrigni, professore di Sociologia e direttore di Link LAB, Laboratorio di Ricerca Sociale della Link Campus University, intervistato per «Vanity Fair», spiega che «i sedicenni di oggi non sono più i sedicenni di venti anni fa». Questo anche perché «grazie ai social – continua Ferrigni – i giovani hanno un accesso privilegiato alle informazioni, s’incuriosiscono e hanno sviluppato l’abitudine di andare a fondo alle questioni che li interessano usando tutti gli strumenti di cui dispongono, sia online che offline».

«I #giovani di oggi sono più interessati ai macrotemi piuttosto che al dibattito politico su questioni squisitamente locali. Guardano all’Europa, al Pianeta, al loro vivere nel mondo e non solo in Italia. Per intercettare i loro voti, dunque, i partiti dovranno rivedere la loro offerta e puntare di più sull’ambiente ma anche sull’innovazione» – precisa il professor Ferrigni. Si pensi, a tal proposito, ai #FridaysForFuture che, soltanto in Italia, hanno portato in piazza, senza simboli di partito, circa un milione di ragazzi under 18, da Roma a Milano, a Palermo, a Napoli, a Taranto, a Catanzaro. Nel resto del mondo le manifestazioni hanno coinvolto città importanti da Berlino a Londra, a Manila, a Melbourne, a Brisbane, a Montreal. Immagini che la politica non può ignorare, così come è parso evidente dalla decisione del Ministro dell’Istruzione, il professor Lorenzo Fioramonti, che lo scorso 27 settembre ha chiesto ai Dirigenti scolastici di giustificare gli studenti. Dopo l’onda verde di sedicenni e diciassettenni che, ispirati dall’attivista Greta Thunberg, in centosessanta piazze hanno rivendicato il proprio futuro «è giusto chiedersi se dare o meno ai più giovani la possibilità di cambiare le cose con il voto», conclude il sociologo Ferrigni.

Vanity3
ARTICOLO

150 anni fa nasceva gandhi
intervista su Leggo.it

da Nicola Ferrigni | Ott 3, 2019 | Interviste, News

150 ANNI FA NASCEVA IN INDIA IL MAHATMA GANDHI

nicola ferrigni intervistato da «leggo.it»

Il 2 ottobre 1869 nasceva nell’India occidentale Mohandas Karamchand Gandhi, per tutti il Mahatma, cioè la Grande Anima. Colui che avrebbe segnato la storia politica del suo Paese e che il resto del mondo considera ancora oggi l’inventore della lotta non violenta all’oppressione e del rispetto dei diritti umani.

Nel giorno del 150esimo anniversario dalla sua nascita, Giornata internazionale della nonviolenza, il sociologo Nicola Ferrigni, professore associato di Sociologia presso la Link Campus University, intervistato dal quotidiano online «Leggo», spiega quali figure moderne, a voler fantasticare, potrebbero essere considerate oggi come interpreti delle principali caratteristiche di questo straordinario personaggio.

«Innanzitutto – ha detto Ferrigni – bisogna guardare ai concetti chiave della filosofia di Ghandi: pace, cambiamento e forza della vita. Per la pace, penso ad esempio a Meera Eilabouni e Yael Deckelbaum, attiviste del movimento Women Wage Peace che ha visto migliaia di donne arabe ed ebree marciare insieme, attraversando i Territori e Israele per chiedere la pace. Per il cambiamento – ha continuato Ferrigni – mi viene in mente Paolo Borrometi, giornalista famoso per la lotta alla mafia che con il suo esempio sta segnando la storia. La forza della vita, invece, è rappresentata senza alcun dubbio da Alex Zanardi. Ricordiamo tutti come Gandhi dicesse: Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre. Così come Ghandi ha vinto la morte perché il suo messaggio è diventato eterno, Zanardi è riuscito a rialzarsi dopo il terribile incidente che lo ha colpito. In questa chiave, non possiamo dimenticare Liliana Segre che è sopravvissuta all’Olocausto e attualmente è testimone attiva della Shoah italiana».

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