#MOVIDA AL VIA IL NUOVO PROTOCOLLO

#MOVIDA #VIOLENZA AL VIA IL PROTOCOLLO CON LA QUESTURA DI ROMA

#movida #violenza ferrigni avvia la nuova ricerca nei locali dell’eur

Lunedì 18 novembre il sociologo Nicola Ferrigni ha partecipato, presso la Questura di Roma, alla firma del Protocollo d’Intesa, rinnovato per il quarto anno, tra il Questore Carmine Esposito e i responsabili dei principali locali della movida romana dell’EUR (Spazio Novecento, Room26, Exe, San Salvador).

Il prof. Ferrigni, già fra gli anni 2017 e 2018, aveva diretto la ricerca #MoVita. La percezione della sicurezza nella movida romana, promossa sempre dalla Questura di Roma e realizzata da Link LAB, il Laboratorio di Ricerca Sociale della Link Campus University. La ricerca aveva studiato il fenomeno della movida romana, focalizzandosi su due aspetti in particolare: da una parte, le abitudini e i comportamenti di quello che nel dibattito pubblico è definito come il “popolo delle discoteche”, dall’altra parte, il livello di sicurezza percepita da chi abitualmente frequenta i locali.

A margine della sottoscrizione del Protocollo, il sociologo Ferrigni, commentando questo progetto di forte senso civico, ha spiegato che «come per la precedente ricerca sulla movida anche in questa occasione ci auguriamo che gli esiti del lavoro possano costituire un punto di partenza per la formulazione di proposte di azione e intervento, rivolte alle Forze dell’Ordine e alla società civile, finalizzate a una sensibilizzazione e a una più efficace gestione del fenomeno».

Il Protocollo d’Intesa risponde a un’esigenza sociale, che negli ultimi anni si è fatta sempre più forte. Si sta verificando, infatti, una imponente escalation della #movida selvaggia che coinvolge ogni weekend grandi città come la Capitale o centri minori della provincia italiana. Il prof. Ferrigni, intervistato proprio lo scorso 18 novembre per il «Il Giornale di Sicilia», era intervenuto su questo fenomeno che ha visto l’ennesimo episodio nella provincia di Ragusa, in particolare su quei temi spinosi che coinvolgono oggi l’universo giovanile quali la droga, l’alcool, la mancanza di punti di riferimento e l’apatia che, troppo spesso, degenerano in #violenza.

Ferrigni ha spiegato come «le nuove generazioni non abbiano più paura delle conseguenze delle proprie azioni. Si è allentato il timore nei confronti delle Istituzioni, specialmente verso la famiglia, intesa nella sua funzione sociale, come nucleo di riferimento e orientamento. Inoltre, è aumentato l’uso di alcol e stupefacenti, che alterano inevitabilmente la percezione e la coscienza del comportamento». Al giorno d’oggi, ha continuato il sociologo «non c’è più una motivazione scatenante: mentre un tempo la rissa in strada era accesa da un’offesa, da una provocazione o dalla gelosia, adesso è fine a se stessa, è diventata una forma di passatempo che completa la serata. La cartina di tornasole di questa trasformazione della violenza – ha concluso il prof. Ferrigni è il #knockoutgame la moda di prendere a pugni in testa uno sconosciuto per strada e poi scappare per puro “divertimento”: un fenomeno che sta prendendo piede anche in Italia».

MASTER IN SICUREZZA PUBBLICA E SOFT TARGET

MASTER IN SICUREZZA PUBBLICA E SOFT TARGET

LA PROCLAMAZIONE DELLA TERZA EDIZIONE

Si è conclusa, con la discussione delle tesi e la proclamazione dei frequentanti, la III edizione del Master in “Sicurezza Pubblica e Soft Target”, di cui è direttore il sociologo Nicola Ferrigni.

Al Master sono intervenuti autorevoli docenti e alti rappresentanti del mondo delle professioni e delle Istituzioni. Solo per citarne alcuni: il dott. Mario Mazzola, la prof.ssa Marica Spalletta (membro del Comitato Scientifico del Master), il prof. Mario Ciampi, il dott. Roberto Massucci, il dott. Alfredo Matteucci, il dott. Massimo Improta, il dott. Paolo Polidori, la dott.ssa Flaminia Canevelli, il prof. Matteo Pietropaoli, il dott. Giorgio Luciani, il dott. Pasquale Taliento.

Il Master ha avuto il compito di formare i partecipanti e renderli abili nell’ identificazione di situazioni potenzialmente rischiose, nel pianificare strategie di intervento nel breve e nel lungo periodo e nel gestire la sicurezza pubblica sia nei “grandi eventi” sia nella quotidianità. In tal senso, sono state affrontate tematiche relative alla gestione della sicurezza pubblica e dell’ ordine pubblico, con particolare riferimento a come esse siano influenzate dall’evoluzione dei fenomeni criminali e terroristici. Un focus specifico è stato dedicato alla gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico nelle manifestazioni sportive.

ferrigni presenta il libro curato dal prefetto sgalla

FERRIGNI DISCUSSANT ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DEL PREFETTO SGALLA

“la tutela dell’ordine pubblico come garanzia di libertà”, 25 febbraio 2019

Lunedì 25 febbraio il sociologo Nicola Ferrigni è intervenuto come discussant alla presentazione del libro “La tutela dell’ordine pubblico come garanzia di libertà”, curato dal Direttore Centrale delle Specialità, Prefetto Roberto Sgalla, con la prefazione del Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli.

ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA, DUE DINAMICHE CORRELATE

Il focus dell’intervento di Ferrigni ha riguardato le dinamiche sociologiche legate al rapporto tra la gestione dell’ordine pubblico e la percezione della sicurezza, che il sociologo ha discusso richiamando anche le evidenze empiriche di alcune sue ricerche sul campo sugli stadi, la Movida e le manifestazioni di piazza, promosse e realizzate con il Dirigente Superiore della Polizia di Stato, dott. Roberto Massucci, sia come Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che come Questura di Roma.

Alla tavola rotonda nella quale è stato presentato il volume del Prefetto Sgalla, moderata dal giornalista Riccardo Iacona, sono intervenuti il Direttore dei Reparti Speciali, il dott. Benedetto Sanna, la prof.ssa Anna Maria Giannini di Sapienza-Università di Roma, il Comandante del Reparto mobile di Roma, Paolo Mazzini e un Ispettore della Polizia di Stato del Reparto Mobile di Padova.

Il volume, che vuole essere un omaggio ai tanti operatori dei Reparti mobili – come spiega il Prefetto Gabrielli nella prefazione – analizza con un approccio interdisciplinare i molteplici aspetti dell’attività della Polizia di Stato a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, e l’impegno e il lavoro svolto quotidianamente dal personale dei Reparti mobili a tutela dei diritti costituzionali.

LA PREPARAZIONE AL SERVIZIO PER GARANTIRE L’ORDINE PUBBLICO 

La presentazione si è conclusa con l’intervento del Capo della Polizia, il Prefetto Gabrielli: «Ordine pubblico è molte cose, è qualcosa di complesso e complicato su cui influiscono innumerevoli variabili. La delicatezza della gestione dell’ordine pubblico ci ha portato nel tempo a ragionare e a pensare come affrontare il tema in modo sempre più professionale e con maggiore preparazione. Per questo motivo abbiamo istituito una Scuola dove preparare i poliziotti che svolgono questo servizio». Il Prefetto ha poi continuato: «Il libro affronta il tema importante dell’approccio psicologico, fondamentale per gli operatori e per il loro lavoro al servizio delle comunità. I Reparti mobili sono infatti chiamati ad intervenire per il soccorso pubblico e sono vicini ai cittadini nei momenti più difficili».

 

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