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lo stadio olimpico di roma: le barriere in curva
IL NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO DELLO STADIO OLIMPICO DI ROMA
ricerca promossa dalla questura di roma
In Italia, ormai da molti anni esiste un problema di sicurezza nelle manifestazioni sportive, e in quelle calcistiche in particolare, che ha reso necessario un intervento deciso da parte delle Istituzioni. In tale ottica, a partire dalla stagione calcistica 2015/2016 lo Stadio Olimpico di Roma è stato dotato di un nuovo modello organizzativo, finalizzato a contrastare episodi di violenza, disordini, pratiche illegali, nonché quel sovraffollamento che ogni domenica si verificava in curva.
Ma qual è effettivamente la percezione della sicurezza da parte di chi abitualmente frequenta lo stadio? E cosa ne pensano i tifosi delle cosiddette “barriere in curva”? A queste domande si propone di rispondere la ricerca promossa dalla Questura di Roma in collaborazione con AS Roma, SS Lazio e Coni; la ricerca è stata diretta e realizzata da Nicola Ferrigni insieme con le psicologhe della Questura di Roma Rita Staccone e Ludovica Moschini, in collaborazione con Sapienza-Università di Roma, Lumsa e Consorzio Humanitas.
La ricerca si articola in due fasi, la prima delle quali ha visto intervistati più di 3mila tifosi in occasione di 8 partite disputate allo Stadio Olimpico (egualmente divise tra Roma e Lazio). Nella seconda fase, sono state invece realizzate alcune interviste a osservatori privilegiati scelti tra i più importanti giornalisti sportivi che si occupano quotidianamente delle vicende calcistiche della Capitale.
PRESENTAZIONE ROMA
UNIVERSITÀ LA SAPIENZA
RASSEGNA STAMPA
CONVEGNO SISP
MILANO 2016
CONVEGNO
COVERCIANO 2016
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SICUREZZA: TIFARE PER UNO SPORT PIÙ RESPONSABILE
università degli studi di catania, 29 settembre 2015
Il 29 settembre, presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Catania si è tenuto il convegno “Sicurezza: tifare per uno sport più responsabile”, organizzato dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive in collaborazione con l’Università etnea.
I lavori, aperti dal Magnifico Rettore Giacomo Pignataro e dal Vice Capo Vicario della Polizia, il Prefetto Alessandro Marangoni, hanno visto gli interventi di Vincenzo Panico (Capo della Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza), Alberto Intini (Presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive), Anna Maria Maugeri (Università degli Studi di Catania), Marcello Cardona (Questore di Catania), Americo Mancini e Antonino Amante (giornalisti Rai), Giancarlo Antognoni e Claudio Gentile (glorie del calcio italiano), Andrea Lo Cicero (ex capitano della nazionale di rugby), Marisa Grasso (vedova dell’Ispettore Capo della Polizia di Stato Filippo Raciti). Il dibattito è stato moderato dal giornalista Marino Bartoletti.
Nicola Ferrigni ha partecipato ai lavori presentando una relazione dal titolo “Verso un modello di responsabilità condivisa”, a partire dai risultati della sua ricerca sul modello italiano per la sicurezza negli stadi.