dialogare per prevenire.
la figura dello #slo

DIALOGARE PER PREVENIRE: IL RUOLO DELLO SLO

università degli studi di roma “tor vergata”, 17 ottobre 2014

Il 17 ottobre 2014 Nicola Ferrigni ha partecipato al convegno “Dialogare per prevenire: il ruolo del Supporter Liaison Officer (SLO)”, promosso dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e organizzato dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Il convegno si inserisce all’interno di un più ampio progetto, realizzato dall’Osservatorio e finalizzato al coinvolgimento del mondo accademico sui temi della sicurezza e dell’ordine pubblico nelle manifestazioni sportive.

I lavori, aperti dalle Autorità accademiche e istituzionali, sono articolati in due momenti, il primo dei quali di carattere tecnico-operativo, in cui sono previsti gli interventi di Roberto Massucci (Vice Presidente operativo ONMS), Antonio Talarico (Coordinatore nazionale progetto SLO FIGC), Marco Brunelli (Direttore generale Lega Calcio serie A), Paolo Bedin (Direttore generale Lega Calcio serie B).

La sessione pomeridiana, moderata da Sergio Cherubini (Direttore del Master in Marketing e Management dello Sport), vede invece scendere in campo il mondo accademico, con le relazioni di Nicolò Costa (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”), Anna Maria Giannini (Sapienza-Università di Roma) e Ida Bonagura (Polizia di Stato), Claudio Pensieri (Università Campus Biomedico). Nicola Ferrigni ha contribuito a questo dibattito introducendo la prospettiva sociologica, con la relazione dal titolo “#SLO il tredicesimo uomo”.

PROGRAMMA

violenza infinita
un convegno a roma

VIOLENZAinFINITA. DALLO STALKING AL FEMMINICIDIO

roma, 31 gennaio 2014

Venerdì 31 Gennaio il sociologo Nicola Ferrigni è intervenuto al V° Convegno nazionale “VIOLENZAinFINITA”, dal titolo “Se non lo fa nessuno…. Ti chiedo scusa io!”, organizzato dall’Associazione Donne per la sicurezza Onlus, con il patrocinio della Link Campus University e della Regione Lazio.

L’obiettivo del convegno è stato quello di approfondire la conoscenza delle leggi a tutela delle donne e sollecitare tutti gli attori coinvolti ad agire sempre in rete, con un’attenzione particolare agli aspetti psicologici del fenomeno della violenza contro le donne.

Insieme a Nicola Ferrigni, che nel corso del suo intervento ha fornito una panoramica sui dati relativi al femminicidio, sono intervenuti: Vincenzo Scotti, Presidente Link Campus University, Francesca Monaldi, Primo Dirigente Polizia di Stato, Don Vincenzo Paura, Sacerdote Diocesi di Valva e Sulmona, Fabrizio Farina, Dirigente I° livello DEA Ospedale Fatebenefratelli, Marco Strano, Criminologo e Presidente del Centro Studi Crime Cafe, Gianfranco Di Capua, Penalista dell’Associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Barbara Cerusico, Presidente Associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Evaldo Cavallaro, Esperto di Ipnosi Regressiva e Riprogrammativa, Chiara Rai, Giornalista e Direttore dell’Osservatore d’Italia e Osservatore Laziale quotidiani indipendenti di informazione.

PROGRAMMA

dalla persecuzione allo stalking
roma, 2014

DALLA PERSECUZIONE ALLO STALKING

roma, 27-28 gennaio 2014

Lunedì 27 e martedì 28 gennaio 2014, il sociologo Nicola Ferrigni ha partecipato come relatore alla conferenza “Dalla persecuzione allo stalking. Dalla difficoltà ad identificarsi al Femminicidio”, che si è tenuta presso la Link Campus University. Nel suo intervento, Ferrigni ha approfondito e analizzato i dati relativi alla diffusione del fenomeno nel nostro Paese.

All’evento, finalizzato all’approfondimento degli aspetti clinico-investigativi e storico-giuridici legati al reato del femminicidio, sono intervenuti autorevoli esponenti del mondo istituzionale, accademico e giuridico.

I lavori sono stati aperti dal prof. Vincenzo Scotti, presidente della Link Campus University, e da Pasquale Russo, direttore generale dell’Ateneo. Tra gli illustri relatori Anna Maria Giannini, professore ordinario di Psicologia de La Sapienza, Giovanni Cuomo, direttore Centrale di Sanità della Polizia di Stato, Armando Angelucci, direttore del Centro di Neurologia e Psicologia Medica della Polizia di Stato, Imma Imperato, magistrato, Sabrina Lorenzo, magistrato, Felice Romano, Segretario Generale SIULP, Antonio Pignataro, Primo Dirigente Commissariato Viminale, Rossella Matarazzo, delegato alla Sicurezza di Roma Capitale, Anna Costanza Baldry dell’Università degli Studi di Napoli, Paolo Capri, Presidente Associazione Italiana Psicologia Giuridica. La sessione mattutina della Conferenza di lunedì 27 è stata coordinata da Emilia Costantini del «Corriere della Sera», quella pomeridiana dall’avvocato Roberto Mandolesi. I lavori di martedì 28 hanno invece visto come chair Virginia Zambrano, ordinario di Diritto Privato Comparato.

PROGRAMMA
COMUNICATO STAMPA

il modello italiano
per la sicurezza negli stadi

IL MODELLO ITALIANO PER LA SICUREZZA NEGLI STADI

ricerca promossa dall’osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive

La ricerca “Il modello italiano per la sicurezza negli stadi”, promossa dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e diretta dal sociologo Nicola Ferrigni, si propone di studiare l’evoluzione del fenomeno della violenza negli stadi in seguito all’entrata in vigore della normativa in materia di sicurezza del 2007.

Quest’ultima viene infatti generalmente considerata come una sorta di spartiacque tra un approccio al problema della violenza negli stadi di natura principalmente emergenziale e repressiva, a un approccio del tutto diverso che riconosce l’esigenza prioritaria di indirizzare la tutela legislativa a realizzare condizioni di tranquillità e regolarità per i frequentatori degli stadi.

Di qui dunque l’esigenza di comprendere se e come le nuove misure per la sicurezza abbiano avuto un impatto positivo rispetto, per esempio, al numero degli incontri con feriti, al numero dei feriti tra i civili e/o tra le Forze dell’Ordine, al numero dei daspo emessi. Tutto questo in un’ottica di moderna gestione dell’ordine pubblico, in cui la valutazione di impatto delle politiche pubbliche diventa momento strutturale e centrale delle attività finalizzate a garantire la sicurezza dei cittadini che partecipano alle manifestazioni sportive.

RASSEGNA STAMPA
CONVEGNO EXPO
MILANO 2015
CONVEGNO SISP
MILANO 2015
CONVEGNO
CATANIA 2015
CONVEGNO
COVERCIANO 2016

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barriere all’olimpico

c’era una volta l’ultrà

ciclismo. 1° rapporto nazionale

presentato a unomattina
“c’era una volta l’ultrà”

A UNOMATTINA SI PARLA DI “C’ERA UNA VOLTA L’ULTRÀ”

nicola ferrigni e roberto massucci ospiti nel programma di rai 1

Cosa spinge migliaia di persone ad affollare settimanalmente gli stadi di calcio? E come sono cambiate, nel corso degli ultimi anni, le tifoserie? Qual è il rapporto tra il tifo più genuino e quelle frange più estremiste che sovente si sono rese colpevoli di episodi di violenza? Ma, soprattutto, oggi ha ancora senso di parlare di “ultrà”?

A queste e molte altre domande si propone di rispondere “C’era una volta l’ultrà”, il libro che Nicola Ferrigni, direttore di Link LAB, ha scritto con Roberto Massucci, Capo di Gabinetto della Questura di Roma, presentato a “Uno Mattina Caffè”. All’interno del libro i contributi di Giancarlo Abete (Presidente FIGC), Maurizio Beretta (Presidente Lega Serie A), Andrea Abodi (Presidente Lega Serie B), Francesco Ghirelli (Direttore Generale Lega Pro), Raffaele Aiello (Direttore Centrale per le Risorse Umane della Polizia di Stato).

«“C’era una volta” – commenta Nicola Ferrigni – è il classico inizio di tutte le storie che meritano di essere raccontate e quella degli ultrà è una storia che merita di essere rivissuta, perché in questi anni è cambiata nelle sue modalità organizzative, il tifo è un’altra cosa rispetto a quello di vent’anni fa. Eppure, nell’immaginario collettivo la parola “ultrà” continua a essere associata a un’idea di violenza».

Di qui dunque l’esigenza di una reale conoscenza del fenomeno del tifo, propedeutica poi a una gestione efficace della sicurezza e dell’ordine pubblico. A tal proposito Roberto Massucci, co-autore del volume, osserva come questa pubblicazione rappresenti «un’iniziativa molto importante, perché va nella direzione della conoscenza scientifica del fenomeno. Una conoscenza che si basa sull’ascolto dei tifosi. Un mondo che è cambiato, un mondo che era segnato da un bollettino di guerra, dove ogni domenica noi registravamo feriti tra i poliziotti, per non dire della morte allo stadio di Catania dell’Ispettore Filippo Raciti. Da allora si è presa una coscienza diversa, si è iniziato un percorso che ha portato oggi a dei risultati certamente incoraggianti ma che non ci debbono far abbassare la guardia, perché il tema è estremamente delicato e i rischi sono dietro la porta. Per cui conoscerlo nel migliore dei modi per poterlo affrontare».

Cosa fare dunque per intervenire efficacemente? «Le strade su cui muoversi – conclude Nicola Ferrigni – sono certamente quelle già individuate. Strade che hanno portato a una riduzione sensibile del numero di incidenti, che ormai si possono contare sulla punta delle dita».

RICERCA
PRESENTAZIONE
RASSEGNA STAMPA
LIBRO

dieci anni di ordine pubblico
le manifestazioni di piazza

DIECI ANNI DI ORDINE PUBBLICO

focus sulle manifestazioni di piazza

Nel corso degli ultimi anni, la sempre crescente sfiducia nei confronti delle Istituzioni, nonché la perdita di autorevolezza da parte della classe politica, hanno risvegliato il desiderio di auto-espressione improntato sulla difesa dei diritti personali, dando forma a una visione privata dell’economia e della società che spinge i cittadini a prendere sempre più le distanze dalle Istituzioni e a mobilitarsi quotidianamente in azioni di protesta.

Le manifestazioni di piazza, d’altra parte, non sono più soltanto quelle “tradizionali”, alle quali ci hanno abituati i sindacati o i movimenti organizzati. Basti pensare alle numerose manifestazioni che nascono sul web, sui social network, in cui la tradizionale macchina organizzativa lascia il posto a variabili imprevedibili in termini non solo quantitativi, ma anche qualitativi.

È su questi temi che si focalizza la ricerca promossa dall’Ufficio Ordine Pubblico del Ministero dell’Interno, diretta e realizzata da Nicola Ferrigni. La ricerca si propone di compiere un’analisi socio-statistica che tracci il bilancio degli ultimi dieci anni di ordine pubblico, attraverso i dati sulle principali tipologie di manifestazioni di piazza che hanno avuto luogo nel nostro Paese: da quelle politiche a quelle sindacali, da quelle studentesche a quelle sul tema immigrazione, da quelle ambientaliste a quelle sportive. La prima raccolta sistemica che contribuisce a interpretare un fenomeno complesso e che riflette sulla missione quotidianamente affidata alle Forze di Polizia, di tenuta del ponte tra la società e le Istituzioni: un ponte sul quale transitano le più scottanti emergenze sociali, culturali ed economiche del Paese.

PRESENTAZIONE
PRESIDENZA del CONSIGLIO
RASSEGNA STAMPA
LIBRO

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la sicurezza nella movida romana

barriere all’olimpico

la sicurezza negli stadi

c’era una volta l’ultrà
come cambiano i tifosi

C’ERA UNA VOLTA L’ULTRÀ. COME CAMBIANO I TIFOSI

Tifo violento, ordine pubblico e percezione della sicurezza

Sono passati decenni da quando lo sport, e il calcio in particolare, sono diventati a tutti gli effetti fenomeni di massa e, in questo arco di tempo incredibilmente ampio e articolato la tifoseria organizzata è cambiata. È mutata nella sua struttura, nella sua organizzazione, nelle sue modalità di manifestare. Si è modificata per effetto di molteplici motivi che spaziano da quelli di natura socio-culturale a quelli di carattere normativo. Ciononostante, nell’immaginario collettivo permane ancora quel senso di diffidenza – se non proprio di paura – quando si pronuncia la parola “ultras”: a questo termine, infatti, l’opinione pubblica associa spesso immagini di azioni violente negli stadi, di feriti, di guerriglie e di inciviltà.

Indubbiamente gli stadi sono stati a volte luogo di scontri e di violenze gratuite sia tra gli ultras che con le Forze di Polizia. Ma la realtà oggi è diversa, e a confermarlo c’è il consistente calo del numero degli scontri e dei feriti durante gli incontri di calcio, per non dire della riduzione delle Forze di Polizia impiegate e nell’introduzione della figura dello steward.

Da queste premesse prende il via la ricerca, che si propone di ripercorrere l’evoluzione del fenomeno nell’ottica di contribuire a ridefinire l’identikit dell’ultrà. In particolare, essa studia l’evoluzione dei comportamenti “da stadio”, mettendo in luce il cambiamento socio-culturale che ha investito il mondo della tifoseria, focalizzando l’attenzione le seguenti aree di analisi: conoscenza delle offerte commerciali televisive, abitudini di ingresso allo stadio in casa e in trasferta, sensazioni che si provano assistendo alla partita in uno stadio, percezione del livello di sicurezza infrastrutturale degli stadi, infine verifica della conoscenza delle normative in materia.

Promossa e coordinata dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, con il supporto della Federazione Italiana Giuoco Calcio e delle Leghe Calcio Professionistiche, la ricerca è stata diretta e realizzata dal sociologo Nicola Ferrigni, in collaborazione con Sapienza-Università di Roma.

PRESENTAZIONE
SCUOLA DI POLIZIA
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LIBRO

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